La tradizione vitivinicola ha origini antichissime e quasi preistoriche, anche se è con gli Etruschi, i Greci e soprattutto con i Romani, con i quali si perfezionarono sia le tecniche di coltivazione della vita che quelle della vinificazione delle uve: non stupisce che nell'Antica Roma si venerava il dio del vino Bacco (Dionisio per i Greci). La passione per i vini in Italia è antica e sviluppata su tutto il territorio e le etichette vitivinicole del Belpaese sono tante, affermate e apprezzate in tutto il mondo: tra i vini italiani più amati ci sono il Brunello di Montalcino, il Barolo, l'Amarone, il Chianti e il Prosecco, che altro non è che vino derivato dall’uva del vitigno Glera.
Il vitigno Glera: curiosità e cenni storici sul vitigno
Il vitigno Glera ha origini ancora oggi dubbie: secondo alcune teorie il Glera era alla base di uno dei vini più amati dell'antichità, il Pucinum, citato anche a Plinio il Vecchio. Si pensa che sia originario del Carso, diffondendosi poi nei Colli Euganei e nella Marca Trevigiana. Un'altra ipotesi afferma che invece sia un vitigno originario dei Colli Euganei che si diffuse poi nel territorio sloveno. Oggi il vitigno Glera è coltivato in Friuli Venezia Giulia ma soprattutto in Veneto, nel trevigiano, tra Valdobbiadene e Conegliano alla luce delle ottime condizioni sia del terreno che climatiche. I terreni che si prestano meglio alla coltivazione della vite Glera sono ricchi di argilla, marna e arenaria marina. In realtà questo vitigno all'inizio si chiamava Prosecco ma, dal 2009, per distinguerlo dal vino Prosecco, si è adottato un nuovo termine per indicare la vite.
Caratteristiche del vitigno Glera
Si tratta in ogni caso di un vitigno a bacca bianca fondamnetale per la produzione del Prosecco: per essere un vino di qualità eccellente, la presenza di questa bacca deve essere dell'almeno l'85%, mentre per il resto possono essere presenti i vitigni Pinot Nero vinificato in rosso, il Pinot Grigio, il Pinot Bianco, lo Chardonnay, la Bianchetta trevigiana e il Verdiso. Il colore del vino Prosecco DOCG e DOC è un giallo paglierino che vira sul dorato, mentre al palato è fresco con note fruttate e sentore di fiori bianchi: il vino prodotto nel territorio vitivinicolo di Vittorio Veneto è invece più agrumato, con note di mela verde. Il Prosecco si serve nel bicchiere a tulipano, che esalta magnificamente l'essenza di questa etichetta potenziandone anzi gli aromi. Ogni momento è giusto per assaporare un bicchiere di Prosecco, soprattutto come aperitivo, accompagnato da olive, salvia fritta e tartine al salmone. Si rivela poi perfetto col pesce, soprattutto i crostacei, i filetti di orata e di spigola, le insalate di mare e il carpaccio, esaltato grandemente dal Prosecco. Tra gli abbinamenti più consigliati con il Prosecco ci sono quelli con i salumi (soprattutto mortadella e prosciutto cotto), i formaggi stagionati e di media stagionatura e anche le verdure, in particolare spinaci, coste, zucchine, radicchio trevigiano e asparagi. Qualunque occasione, cena o aperitivo, è ottima per sorseggiare il nettare derivato dalla Glera, uno dei simboli della viticoltura italiana.