In base al processo produttivo a cui viene sottoposto, ecco il prosecco cos'è e come risulta in tre tipologie:
- prosecco spumante;
- prosecco frizzante;
- prosecco fermo o "tranquillo".
La differente pressione a cui è sottoposto il prodotto in bottiglia differenzia lo spumante dal frizzante: quest'ultimo tipo produrrà meno spuma all'apertura. Per produrre il prosecco spumante viene seguito un particolare procedimento di rifermentazione, definito metodo Charmat (anche noto come metodo Martinotti). L'utilizzo di grandi autoclavi in acciaio inox permette una rapida fermentazione del prodotto (in genere pochi mesi) che ne consente la messa in vendita in tempi relativamente brevi. E' proprio questa rapidità uno dei punti di forza, sotto il profilo commerciale, che hanno reso possibile il sorpasso a livello mondiale, in termini di bottiglie vendute, del prosecco sullo champagne.
Quest'ultimo, infatti, è sottoposto ad un procedimento produttivo più lento, noto come metodo classico (o champenoise). D'altra parte, è proprio per questa ragione che le vendite di champagne regalano tuttora un fatturato di gran lunga maggiore rispetto a quelle di prosecco: l'elaborata rifermentazione in bottiglia si riflette in un maggior costo finale del prodotto francese. In ogni caso, quale che sia il procedimento produttivo adottato, è opportuno sottolineare che sia il prosecco che lo champagne rientrano nella definizione di vino spumante. Non è corretto, quindi, utilizzare il termine "spumante" in contrapposizione "campanilistica" rispetto al prodotto transalpino. Non tutte le bottiglie di prosecco spumante regalano le stesse sensazioni al palato.
Questo principalmente perchè, come ogni spumante, anche il prosecco può essere classificato in base al residuo zuccherino presente nel prodotto. In particolare, gli spumanti possono essere classificati nelle seguenti categorie:
- Pas dosé, estremamente secco;
- Brut nature;
- Extra brut;
- Brut, cioè secco;
- Extra dry;
- Dry, lievemente dolce;
- Demi sec;
- Dolce.