Curiosità o leggenda? Cartizze e il suo significato
Ci si potrebbe limitare ad associare il nome del prodotto alla collina del Cartizze e alla zona geografica. La realtà è un’altra, forse, incerta tra la storia che ha alle spalle e la leggenda che ne celebra un fascino del tutto raro. “Gardizze”, i graticci di appassimento delle uve, è il termine dialettale che ha fatto credere all’utilizzo di uve raccolte e lasciate ad appassire . Il termine è, in realtà, un falso mito poiché le uve sono raccolte durante l’apice della maturazione. C’è invece la “cartiza”, l’involucro della pannocchia nel gergo contadino, questa avvolgeva i grappoli d’uva per aumentarne il contenuto di zucchero. Leggende o meno, nel dubbio, brindare è sempre la via giusta per accompagnarne la narrazione.Prosecco Cartizze? Uvaggio alto per un prodotto superiore
L’uvaggio è quello della cru che circoscrive un centinaio di ettari a vigneto, qui i terreni sono quelli estremamente ripidi tra le frazioni di Santo Stefano, San Pietro di Barbozza e Saccol, frazioni Valdobbiadene, dove viene praticata la viticoltura eroica con un impiego tempo che è maggiore di 7-8 volte rispetto alla coltivazione in pianura (800 ore/ettaro contro le 150 del Prosecco DOC) . Le uve sono quelle della Glera che caratterizzano il Valdobbiadene Prosecco DOCG ma il Superiore di Cartizze è un prodotto dalla peculiarità tutta sua, indicarlo col termine “Prosecco” sarebbe non riconoscerne parte della natura: profumi più marcati e note agrumate ne suggeriscono il carattere, tanto che da disciplinare del Consorzio di Tutela il termine Prosecco non è indicato.Prodotto di una terra dai frutti preziosi
Perfetta esposizione a Sud, questo è il primo ingrediente nella ricetta naturale di un’uva qualitativamente eccellente grazie a colline baciate dal sole per l’intera giornata. La giusta maturazione dei grappoli è accompagnata da una brezza che accarezza la collina di produzione, il mix climatico accompagna la coltura preservandola naturalmente dalle infezioni fungine. C’è poi il terreno, qui il sottosuolo racconta di un antico fondale marino dal quale traggono nutrimento gli acini in grado di esprimere un aroma più marcato rispetto al più classico Prosecco Valdobbiadene DOCG.L’impronta all’assaggio, come abbinarlo al meglio?
Un amabile dall’equilibrio bilanciato, le note gustative suggeriscono un prodotto in grado di trasmettere un'esperienza aromatica particolarmente complessa. Il metodo di spumantizzazione è il tradizionale Charmat (detto anche Martinotti) ma è la peculiarità della sua zona a strutturarne le note di:- albicocca e pere mature,
- mandorla glassata,
- miele di biancospino.