Prosecco denominazione di origine controllata
La denominazione Prosecco si riferisce a un vino ottenuto principalmente da uve Glera, una varietà autoctona riconosciuta per le sue qualità. È importante notare che il Prosecco DOC può contenere un massimo del 15% di altre uve come Bianchetta Trevigiana, Glera lunga, Perera, Verdiso, e diverse varietà di Pinot. Le uve devono provenire da vigneti situati nelle province di Treviso, Belluno, Padova, Venezia, Vicenza, Gorizia, Trieste, Pordenone o Udine.Disciplinare Prosecco DOC: la vinificazione
Una differenza fondamentale tra Prosecco DOC e Prosecco DOCG è che il secondo è riservato a vinificazioni effettuate in territori collinari, in particolare nei comuni di Conegliano e Valdobbiadene, che vantano un particolare microclima e caratteristiche pedologiche uniche. La vinificazione del Prosecco, secondo il disciplinare, deve avvenire all'interno dei territori di produzione, e le operazioni di imbottigliamento e confezionamento in genere devono rispettare la stessa regola, a meno di specifiche autorizzazioni ministeriali.Disciplinare Prosecco DOCG
Il disciplinare Prosecco DOCG espone requisiti ancora più rigorosi. Tutte le operazioni di coltura del vigneto, che riguardano anche la potatura, devono essere eseguite esclusivamente a mano, un criterio reso necessario dalla conformazione collinare delle aree produttrici. A partire dal 16 giugno 2007, ciascun vigneto deve avere una densità minima di 2.500 ceppi per ettaro, calcolati per sesto d'impianto. Le forme di allevamento ammesse sono a spalliera semplice, mentre sono vietate altre pratiche agricole come quelle a raggi o a cordone libero.La vinificazione delle uve del Prosecco DOCG
Per quanto riguarda la vinificazione delle uve, anche per il Prosecco DOCG, i processi devono essere eseguiti nei comuni di produzione. Tuttavia, la vinificazione del Superiore di Cartizze è permessa solo nel comune di Valdobbiadene. Le operazioni di preparazione del vino spumante e frizzante devono avvenire all'interno della provincia di Treviso, con possibilità di deroga per confezionamento e imbottigliamento in stabilimenti delle province limitrofe solo dopo autorizzazione del Ministero.
La produzione del Prosecco segue metodi specifici di vinificazione, come il metodo Charmat, utilizzato per preservare l’aromaticità e la freschezza delle uve. Inoltre, gli standard di alcolicità per il Prosecco devono rimanere tra il 10,5% e il 12,5%. Infine, il Prosecco è caratterizzato da qualità organolettiche uniche, che variano a seconda della tipologia (frizzante, spumante), nonché da un crescente riconoscimento a livello internazionale e da una forte presenza sui mercati di esportazione.