Quella di improvvisarsi esperto o comunque di vantare un’esperienza in materia di degustazione vini che non si possiede è una facile tentazione: sarebbe il caso di non cascarci per evitare pessime figure al cospetto di veri intenditori di prosecco e altre specialità!
Come degustare il vino: gli errori più comuni in questi casi
Non esistono regole universali su come degustare il vino, né una sola scuola di pensiero valida per tutte le stagioni alla quale affidarsi. Guai, ad esempio, a credere di andar sul sicuro prendendo la scorciatoia di abbinamenti facili e scontati: si rischierebbe di mostrare scarsa cultura enologica e poca fantasia.
Espressioni del tipo “questo vino va con” o peggio ancora “non va con” risultano spesso e volentieri controproducenti, anche perché ormai ai vecchi canoni della tradizione si deve preferire il gusto come criterio di giudizio da sommelier. Per lo stesso motivo, battute tipo “peccato sia zuccherino”, dettate dalla voglia di associare il calice a un determinato piatto locale (salato?) andrebbero bandite senz’appello dal vocabolario dell’intenditore.
Pur trovandosi dalla parte della ragione, non bisogna perdere il rispetto per chi offre l’assaggio: perciò un “vorrei provarlo meno freddo” sarebbe meglio evitarlo, ben sapendo che le temperature più basse aiutano a mascherare qualche aspetto negativo del prodotto.
Andando avanti con i consigli per amanti della degustazione dei vini di qualità, si può dire tranquillamente che ogni riferimento “pesante” all’annata appare stonato agli occhi della controparte, essendo smentito dai fatti il mito dell’infallibilità dei critici sulla storia delle etichette e dei vitigni.
Il piacere del vino non nasce oggi e non finirà domani, ragion per cui fa sempre bene chi si dimostra curioso e aperto ai nuovi sapori e alle ultime tendenze. C’è modo e modo, però, di acquisire credibilità sul campo: meglio non pronunciare la fatidica fase “amo il retrogusto territoriale” se non si è sicuri di cosa si vorrebbe dimostrare!