Bollicine o vino fermo? Gli amanti del prosecco si dividono in due scuole. Da un lato ci sono i sostenitori di quello frizzante e, dall'altro, gli estimatori del prosecco fermo che gli esperti chiamano, quasi affettuosamente, tranquillo. Ed è proprio su quest'ultimo che vale la pena soffermarsi, andando alla scoperta delle sue caratteristiche e di qualche piccola curiosità. Dall'uva al mosto Qual è per esempio, il metodo di lavorazione più corretto per assicurare un prosecco tranquillo di eccellente qualità?
Prima di tutto l'ottimizzazione dei tempi di lavorazione, che devono essere ridotti al massimo nella fase di trasporto dell'uva. Questa, una volta vendemmiata, viene caricata su un rimorchio, preferibilmente in acciaio inossidabile e, quindi, trasportata immediatamente in appositi locali. L'uva, ancora freschissima, grazie a sofisticati macchinari, viene liberata dai raspi e, in un secondo tempo, viene pigiata. Il mosto, infine, privato anche delle bucce dell'uva, inizia il suo processo di fermentazione riposando in vasche d'acciaio.
Come si ottiene un bouquet eccellente Una sinfonia di profumi che dialogano sapientemente tra loro. Così deve essere il bouquet di questo vino e, per ottenerlo, è fondamentale mantenere a 18° esatti la temperatura durante tutto il periodo di fermentazione. Successivamente occorre metterlo a contatto con le fecce nobili, centrifugarlo e attivare la fermentazione tartarica a 0°. A questo punto non resta che imbottigliare!
Ed ecco i risultati Finalmente versato nel bicchiere il prosecco è pronto per svelare tutte le sue caratteristiche organolettiche, a partire da quelle immediatamente stimabili già da un primo sguardo: una bella tonalità di un tiepido giallo paglierino percorsa da vivaci sfumature verdoline. Facendo leggermente roteare il calice, sarà più facile apprezzare le note aromatiche del prosecco, intense, fruttate, evocative del profumo che può diffondersi da pesche, mele e meloni mescolati a primaverili fiori di campo. E ora, finalmente, è arrivato il momento di assaporare con calma questo vino particolare, di godere del suo gusto equilibrato e morbido che conferma la precedente sensazione olfattiva. Sapido, deliziosamente fresco e lievemente abboccato, appaga il palato lasciando perdurare a lungo la naturalezza del suo sapore.
Abbinamenti perfetti Antipasti leggeri come salatini di sfoglia, gamberetti e pesci ben si prestano ad essere accompagnati dal prosecco DOC. Ideale anche con i primi piatti, purché non abbiamo aromi troppo intensi che rischierebbero di coprire il gusto del vino. Per quanto riguarda i secondi piatti meglio scegliere carne bianca condita con olio extravergine d'oliva evitando, invece, i toni troppo forti della carne rossa.