Caratteristiche salienti del prosecco spumante
Dal punto di vista strettamente enologico e "tecnico" si definisce come spumante un vino con titolo alcolometrico complessivo non inferiore a 9,5° il quale, conservato ad una temperatura di 20° all'interno di recipienti chiusi di massimo 3 lt, crea una pressione tra le 1 e le 3 atmosfere.Più semplicemente, possiamo dire che l'inconfondibile spuma fine e consistente tipica di questo prosecco, scaturisce dal particolare procedimento di vinificazione da cui il prodotto stesso deriva; la fase di spumantizzazione, o di rifermentazione, avviene attraverso il metodo Charmat, da cui si ricavano, a seconda del differente grado zuccherino, le qualità "brut", "dry" ed "extradry".
Tutte e tre le versioni di questo prosecco si distinguono piacevolmente per il persistente mix di profumi agrumati e di frutta fresca, come mele e pere, che da loro emana per poi raggiungere il palato e pervaderlo di un sapore avvolgente, morbido e asciutto al tempo stesso.
Senza entrare troppo nello specifico e in questioni da veri intenditori, va anche detto che, per distinguere immediatamente lo spumante dal "collega" frizzante, basta soffermarsi sul colore, più brillante e vivo nel primo caso, e poi sulle bollicine, piuttosto grossolane e non troppo persistenti nella versione frizzante, al contrario fini e persistenti nella versione spumante. Insomma, non occorre essere degli esperti per capire di cosa si tratta e di fronte a quale pregiatissimo prodotto ci troviamo.
Come e con cosa gustarlo
Il vino spumante può accompagnare alla perfezione una gamma di cibi pressoché infinita: esso rappresenta l'aperitivo ideale per carni rosse e bianche, pesce, legumi, formaggi (soprattutto quelli non stagionati), primi piatti e dolci, in particolare paste frolle e crostate.Un'ultima ma fondamentale raccomandazione riguarda la temperatura alla quale servirlo, che a seconda del tipo e per accontentare anche i buongustai più esigenti e perfezionisti, non dovrebbe mai scendere sotto i 7 gradi e superare i 10.