Noi di Val D'Oca crediamo sia fondamentale trasferire all’esterno le informazioni utili per saper cogliere e apprezzare le specificità distintive e il valore dei nostri prodotti.
Dietro ogni etichetta c’è il lungo e faticoso lavoro dei nostri soci, ma anche il prezioso contributo naturale di un territorio unico, meraviglioso e difficile. Questo è ancor più vero per il Valdobbiadene DOCG della tipologia Rive.
Sono trascorsi quasi due anni da quando il disciplinare di produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG è stato modificato con la possibilità di indicare in etichetta la provenienza geografica delle uve coltivate e vendemmiate in una delle 43 Rive.
“Rive” è il termine con cui in dialetto veneto si chiamano i territori in forte pendenza delle colline del Conegliano Valdobbiadene. Ogni Riva prende il nome dalle frazioni del comune di Valdobbiadene in cui si trova.
Una volta l’unica viticoltura esistente a Valdobbiadene era proprio nelle Rive, perché le uve si coltivavano solo in collina. La pianura invece si utilizzava per coltivare mais, frumento e orzo.
La Riva fa talmente parte della vita degli abitanti del luogo che quando si va in vigna non si dice alla mamma “vado in vigna”, ma si dice “vado in Riva”. E non si dice “è venuta pioggia nel vigneto”, ma “è venuta pioggia sulla Riva”.
Le Rive sono le più difficili da coltivare perché fortemente scoscese.
Qui il lavoro si può fare solo a mano, con grande fatica e ingegno.
Poiché il nostro Gruppo crede da sempre nell’eccellenza delle Rive (abbiamo iniziato a produrle anche prima del riconoscimento ufficiale) abbiamo pensato di condividere quello che rappresentano per noi questi territori particolari.
I nostri viticoltori si prendono cura delle uve che crescono in 5 delle 43 Rive: San Pietro di Barbozza, Santo Stefano, Colbertaldo, Guia e Col San Martino.
Sulla mappa potete vedere come sono distribuite rispetto alla frazione San Giovanni, dove si trova la nostra Cantina.
Descrivere le specificità dei territori vuole essere un segno di riconoscimento del loro valore facendo emergere non solo gli aspetti morfologici, ma anche quelli culturali, tradizionali e di lavoro.
Tra le Rive ci sono infatti grandi differenze che riguardano le caratteristiche pedologiche, il tipo di terreno…
La bravura di ogni agricoltore sta quindi nella capacità di scegliere ogni anno le tecniche agronomiche più adatte, in base al clima che cambia, per valorizzare al meglio le caratteristiche pedologiche del terreno.
Sono le loro mani esperte, senza l’ausilio di mezzi meccanici il cui utilizzo è impedito dalle aree poco accessibili, a far sì che nasca un vino dalla qualità superiore.
Dietro ogni etichetta c’è il lungo e faticoso lavoro dei nostri soci, ma anche il prezioso contributo naturale di un territorio unico, meraviglioso e difficile. Questo è ancor più vero per il Valdobbiadene DOCG della tipologia Rive.
Sono trascorsi quasi due anni da quando il disciplinare di produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG è stato modificato con la possibilità di indicare in etichetta la provenienza geografica delle uve coltivate e vendemmiate in una delle 43 Rive.
“Rive” è il termine con cui in dialetto veneto si chiamano i territori in forte pendenza delle colline del Conegliano Valdobbiadene. Ogni Riva prende il nome dalle frazioni del comune di Valdobbiadene in cui si trova.
Una volta l’unica viticoltura esistente a Valdobbiadene era proprio nelle Rive, perché le uve si coltivavano solo in collina. La pianura invece si utilizzava per coltivare mais, frumento e orzo.
La Riva fa talmente parte della vita degli abitanti del luogo che quando si va in vigna non si dice alla mamma “vado in vigna”, ma si dice “vado in Riva”. E non si dice “è venuta pioggia nel vigneto”, ma “è venuta pioggia sulla Riva”.
Le Rive sono le più difficili da coltivare perché fortemente scoscese.
Qui il lavoro si può fare solo a mano, con grande fatica e ingegno.
Poiché il nostro Gruppo crede da sempre nell’eccellenza delle Rive (abbiamo iniziato a produrle anche prima del riconoscimento ufficiale) abbiamo pensato di condividere quello che rappresentano per noi questi territori particolari.
I nostri viticoltori si prendono cura delle uve che crescono in 5 delle 43 Rive: San Pietro di Barbozza, Santo Stefano, Colbertaldo, Guia e Col San Martino.
Sulla mappa potete vedere come sono distribuite rispetto alla frazione San Giovanni, dove si trova la nostra Cantina.
Descrivere le specificità dei territori vuole essere un segno di riconoscimento del loro valore facendo emergere non solo gli aspetti morfologici, ma anche quelli culturali, tradizionali e di lavoro.
Tra le Rive ci sono infatti grandi differenze che riguardano le caratteristiche pedologiche, il tipo di terreno…
La bravura di ogni agricoltore sta quindi nella capacità di scegliere ogni anno le tecniche agronomiche più adatte, in base al clima che cambia, per valorizzare al meglio le caratteristiche pedologiche del terreno.
Sono le loro mani esperte, senza l’ausilio di mezzi meccanici il cui utilizzo è impedito dalle aree poco accessibili, a far sì che nasca un vino dalla qualità superiore.