Cosa significa Brut nei vini? Il termine “Brut” si riferisce alla quantità di zucchero presente in un litro di spumante, ossia al suo "residuo zuccherino". Nell’etichetta viene perciò inserita la denominazione “Brut” o “Dry” per far comprendere se si tratti, rispettivamente, di uno spumante “Secco” oppure “Dolce”.
La classificazione ufficiale è valida sia in Italia che in Europa. Nello specifico si parla di:
- Extra Brut – g/l compresi tra 0 e 6
- Brut – g/l compresi tra 6 e 12
- Extra Dry – g/l compresi tra 12 e 17
- Dry – g/l compresi tra 17 e 32
Cosa significa Brut?
Effettivamente chi conosce le lingue potrebbe rimanere interdetto, poiché “Dry” in inglese significa “secco – asciutto”, quindi perché utilizzarlo per gli spumanti dolci? Tutto risale al XIX secolo, quando un’antica cantina francese introdusse sul mercato un vino Champagne più secco rispetto agli standard dell’epoca, destinato alla clientela inglese. Quest’ultima era infatti maggiormente avvezza al consumo di vini secchi e per questo motivo si decise di utilizzare parole inglesi per definirne la tipologia. “Dry” venne impiegato inizialmente con il significato originario di “asciutto”, pur caratterizzando un vino estremamente ricco di zucchero (residuo compreso tra i 22 e i 65 g/l), poiché rappresentava la versione “secca” dello Champagne classico (che poteva superare anche i 100 g/l di zuccheri).
Successivamente i gusti dei consumatori si modificarono, la versione dolce dello Champagne venne sempre meno apprezzata e la produzione virò verso vini con residuo di zuccheri estremamente basso, dando a tali tipologie la denominazione di “Brut”, che in francese significa appunto “secco”. Ne seguì che il termine “Dry” venne comunque conservato e si decise di utilizzarlo per le versioni più dolci.
Cosa significa Brut millesimato?
Ma cosa vuol dire Brut millesimato? Si utilizza il termine “millesimato” per quei vini spumanti ottenuti da uve di una sola annata, in particolare il quantitativo di uve vendemmiate in una stessa annualità dev’essere pari all’85%.